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mercoledì 8 novembre 2017

Recensione: "Il giglio di fuoco" di Vic Echegoyen



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 Il Giglio 
di Fuoco
di Vic Echegoyen
pagine 544
prezzo 19,50€
eBook 9,99€
Sonzogno
disponibile 
voto:
★★★★
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Francia, durante la Guerra dei trent’anni. 
Quando il cardinale Richelieu incarica Léon, segretario di stato e capo delle sue spie, di una rischiosa missione segreta in Borgogna, territorio nemico, questi non immagina che dovrà trovare, catturare ed eliminare la donna più pericolosa del regno. 
Mentre la caccia avanza e la misteriosa preda trova mille stratagemmi per sfuggire ai suoi persecutori, vengono gradualmente alla luce la personalità e il passato dell’eroina braccata: una spregiudicata avventuriera, proveniente dai bassifondi della società, ripudiata fin da piccola dai genitori e marchiata a fuoco dall’Inquisizione, capace però di conquistare le corti di Londra e Parigi grazie al fascino, all’astuzia e a un ingegno senza scrupoli. 
Aveva saputo entrare anche nelle grazie dell’uomo più potente di Francia, il cardinale; ma ora, al termine di una sequela di raggiri e inganni, inizia tra i due – i cui destini sono intimamente intrecciati – l’ultima sfida, nella quale entrambi metteranno a rischio la propria fortuna, la propria vita, e perfino la pace in Europa. 


Considerazioni.
Rare volte ho potuto leggere romanzi così piacevoli, ricchi di ambientazioni varie e davvero ben descritte, con un invidiabile sottile e bellissimo gioco di intrighi e di trama, che strizza l'occhio agligli intrecci che ci ha regalato la storia francese nel lontano 1600 e che mi hanno fatto sentire, sul finire di questo bel romanzo, malinconia e con la voglia ad un su immediato ritorno ... Ma andiamo per ordine.

Come avrete potuto capire, "Il Giglio di Fuoco", mi è piaciuto moltissimo, questo perché  il libro in questione è stato in grado di coinvolgermi in una storia molto appassionante, ben strutturata e svolta in modo intelligente e poco scontata fino alla fine. 

Tante lodi ma, mi chiedete ora, in sostanza di cosa parla questo nuovo romanzo della Echegoyen? La storia, conducendoci nella Francia del 1600,  ha diversi personaggi ed altrettante vicende che si intrecciano al suo interno, ma comincia con l'incarico, dato ad un certo Leon, ovvero il segretario di Stato e capo delle spie del ben noto Cardinale Richelieu, di portare a termine una missione segretissima per eliminare quella è considerata la donna più pericolosa del paese. Dopo tanti anni di ricerca, il Cardinale, ha infatti scovato la fuggitiva in quel della Borgogna e prontamente approntato un piano per poterla riportare a casa - e sotto il suo dominio - dove pensa che non potrà più nuocergli.

La persona in questione è Isabelle du Plessis de Richelieu, la quale, insieme ad i suoi fratelli (in particolare il Cardinale Armand) costituisce il vero nucleo della storia, insieme al prima citato Leon (tanto che vediamo narrarci alternativamente il romanzo proprio da Isabelle e dalla spia che la bracca fino a uno dei luoghi più remoti del paese). A questo punto mi chiedete perché questa giovane fanciulla è perseguitata da uno dei Cardinali che ha segnato di più la storia di Francia? Cosa mai può aver fatto? Innanzitutto è bene dire che Isabelle è l'unica discendente della famiglia  che non si mai e poi mai piegata - per morale sociale e consuetudine comune - al volere dei  suoi sfortunati fratelli maschi, in secondo luogo, proprio per mantenere la sua indipendenza e la sua integrità è riuscita a fuggire in Borgogna, nota regione francese che all'epoca accoglieva qualsiasi straniero e fuggitivo che avesse bisogno di un posto dove stare.

Ecco dunque che - proprio nel periodo delle fulgide, pompose, eccessive e affascinati ambientazioni delle corti di Parigi (ma anche di Londra), in un momento di vero splendore per la Francia - vediamo il romanzo inoltrarsi sempre più in un circolo di inganni, di bugie, matrimoni combinati, di tradimenti, di segreti tanto oscuri quanto pericolosi per chi ne viene a conoscenza, lasciandoci moltissimo domande e dandoci quel tanto di risposte che ci inducono a continuare con sempre più interesse e curiosità per scoprire la vera realtà dei fatti, la verità vera e sincera ... ammesso che esista veramente. 

Come vi dicevo all'inizio di questa recensione, devo dire che questo romanzo mi ha appassionato veramente molto, non solo perché la sua autrice è riuscita a scrivere una storia innovativa e interessante circa un periodo storico che pareva averci dato e detto praticamente tutto su molti fronti (letterario, cinematografico e storico), ma è riuscita a rendere "Il Giglio di Fuoco" appassionante e una lettura valevole e meritevole anche da un punto di vista narrativo e stilistico. 
Diciamocelo, se non si è più che capaci la noia e la pesantezza sono dietro l'angolo, quindi mi sento di plaudire sia lo sforzo storico che quello inventivo di questa autrice che mi sento di seguire, a questo punto, anche nelle prossime sfide letterarie, perché mi ha più che ripagata dello sforza della lettura delle 500 e passa pagine, che non ho praticamente sentito, e mi ha regalato e concesso quell'avventura e quell'intelligente intreccio che da un po' cercavo.

Vi prego, se vi almeno un po' interessato con questa recensione, di provare a leggerlo perché sarà in grado di stupirvi e intrattenervi. Consigliatissimo!!!







 Vic Echegoyen
E' nata a Madrid nel 1969. Figlia d'arte, proviene da una famiglia ispano-ungherese di musicisti, cineasti, pittori e scrittori (tra questi Sándor Márai e Imre Madách). Vive e lavora tra Vienna, Bruxelles e l'Ungheria. Questo è il suo primo romanzo.

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